PEPPE VOLTARELLI

PEPPE VOLTARELLI
voce, chitarra e fisarmonica

PEPPE VOLTARELLI / IL MONUMENTO

Il monumento è il nuovo spettacolo di Peppe Voltarelli: tredici canzoni che chiudono la "trilogia sull'identità", iniziata con il suo esordio da solista nel 2007 con l'album "Distratto ma però" (tra i cinque finalisti per la Targa Tenco come Migliore Opera Prima) e proseguita con il fortunato "Ultima notte a Mala Strana" (Targa Tenco 2010 come migliore Opera in Dialetto). Linee guida dello spettacolo sono i legami tra le persone, le fughe, le condivisioni, le separazioni, la consapevolezza che l'amore è un fatto comunitario, un diario collettivo, un mare grande con sopra zattere che cercano disperatamente di avvicinarsi tra loro. Il cantato è sospeso tra italiano e dialetto calabrese, è un canto politico e di protesta, che racconta di uomini disarmati ma maturi per nuove riflessioni. La canzone è una luce che rinfresca e che pretende di essere seducente. La "santificazione dell'identità" questa volta avviene attraverso un monumento, una grande opera d'arte che celebra la terra d'origine. Un monumento conteso, che dà origine a polemiche e discussioni che sottolineano la forte necessità di avere simboli e riferimenti a cui guardare.

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PEPPE VOLTARELLI / IL VIAGGIO, I PADRI E L'APPARTENENZA

VINCITORE DEL PREMIO TENCO 2010 "MIGLIORE ALBUM IN DIALETTO"
E’ fondamentale individuare i luoghi dove questa storia che andiamo a raccontare risiede, punti fermi su cui si incastra il racconto e dove nascono le canzoni. Perchè di canzoni parliamo. Canzoni tratte dai dischi “Distratto Ma pero' ”, “Ultima notte”, “Mala Strana”.
Il primo luogo di questa esplorazione è la TERRA, cioè la CALABRIA. Canzoni di terra cantate in lingua madre, fatte di ricordi e tradizioni: canzoni di protesta, di malavita, canzoni di contadini, canzoni che raccontano la strada da percorrere per andarsene e per tornare. Il secondo momento è IL VIAGGIO, un frammento di musica e racconto di personaggi e cose che hanno segnato l’itinerario umano e artistico di Voltarelli: l'America, l'Argentina, la Germania, la Francia, la Repubblica Ceca, il Messico, il Canada, l'Australia, l'Austria e la Bosnia. Infine l'OMAGGIO AI PADRI, cioè un omaggio sentito verso chi ha fatto della musica e della parola uno strumento di poesia e di impegno civile: Jannacci, Carosone, Modugno, passando per Sergio Endrigo e Otello Profazio.
PEPPE VOLTARELLI / LA FESTA NO!

1995 - 2015 VENT'ANNI DI CANZONI

Peppe Voltarelli incontra lo swing de I Piaceri Proletari per presentare un concerto spettacolo che si avvale anche delle incursioni nel teatro e nel cinema del cantante e autore, fondatore del gruppo folk Il Parto delle Nuvole Pesanti, Premio Tenco 2010. "La Festa no!" è un concerto che vuole raccontare la storia di un noto cantautore che giunto alla soglia dei 44 anni distrutto dalla crisi economica, decide di annunciare il proprio ritiro dalle scene con una festa insieme a talentuosi musicisti, ai quali chiede di arrangiare le canzoni del proprio repertorio seguendo i dettami della moda del momento, lo swing manouche. Canzoni d'amore, canzoni dall'allegria, ballate e dolci serenate. Nessuno deve sapere che si tratta di un addio. Ma proprio nel momento dell'epilogo avviene qualcosa.

 

PEPPE VOLTARELLI CANTA PROFAZIO

Diamo il benvenuto a un altro autore che ha già calcato più volte il palco del Bravo, l'estroso Peppe Voltarelli, che porta a Bologna lo spettacolo che raccoglie i brani più rappresentativi dello sterminato repertorio dell’ultimo dei cantastorie. Frammenti di luccicante bellezza che, come tessere di un mosaico, convergono nella rappresentazione dolente e stralunata di un Sud assunto come metafora di una condizione più generale dove l’epica lascia presto il passo all’ironia per cantare, a passo di danza, la delusione amara di un presente eternamente eguale a se stesso. Concepito come la rappresentazione di un simbolico passaggio di consegne dall’antesignano del folk revival in Italia al più emblematico esponente della cosiddetta “onda calabra”, lo spettacolo intende ricreare sul palco l’atmosfera dei vecchi racconti in musica dei cantastorie, restituita alla visione e all’ascolto secondo modalità e forme espressive al passo con i tempi. Sull’esile tappeto musicale di quei racconti si è così innestata una ricca fioritura di suoni, ritmi e melodie per animare una straordinaria macchina musicale, esaltata dalla voce potentemente espressiva, e ricca di una sorprendente pluralità di declinazioni, di Peppe Voltarelli.

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